VICCHIO - CODICE: TEDVCCH

Non tutti sanno che Giotto e Beato Angelico sono nati tra le colline di questo paese: Giotto sul colle di Vespignano e Beato Angelico tra il "Popolo di San Michele a Rupecanina", piccola frazione poco distante dal capoluogo.

Nella loro pittura si ritrovano i colori, i paesaggi, le atmosfere spesso ovattate, le linee morbide delle colline che circondano il corso della Sieve che scorre lenta nel fondovalle del Mugello. Lo stesso centro storico di Vicchio con i resti di antiche mura e l’abitato posto in posizione sopraelevata ci parla di un passato importante anche per il suo stretto legame con la città di Firenze. Ricordiamo a tal proposito un episodio nel quale i vicchiesi diedero prova di coraggio e lealtà. Nel 1529 le truppe spagnole e quelle di Clemente VII dei Medici avevano completamente invaso il Mugello per assediare Firenze. Vicchio rimase sempre fedele alla Repubblica Fiorentina:  le milizie vicchiesi resistettero all´assedio delle forze imperiali e papali, uscendo anche a colpire la truppe nemiche fino a quando, nel 1530, anche Firenze capitolò e Filippo d´Orange inviò ben seimila soldati spagnoli per espugnare Vicchio.

Nel borgo trovò ospitalità anche Benvenuto Cellini che qui soggiornò saltuariamente per più di dieci anni. E si comperò anche un piccolo podere "il quale si è a due miglia discoste da Vicchio inverso l´alpe". La Casa di Cellini (tel. 055 8439225) si trova nell´attuale corso del Popolo, è stata ristrutturata ed è dotata di moderne attrezzature e apparecchiature per la lavorazione orafa e costituisce uno spazio prestigioso per incontri, corsi, esposizioni.

Al Beato Angelico è dedicato il Museo di Arte Sacra e Religiosità Popolare (tel. 055 8439225) che ha sede nel capoluogo: qui sono state raccolte opere di notevolissimo valore  provenienti dalle pievi e chiese del Mugello mentre uno spazio è riservato agli oratori, ai tabernacoli ed alla devozione popolare. Segnaliamo tra le opere un´antica stele in materiale lapideo, un´intensa scultura di San Giovanni Battista in terracotta invetriata assegnata ad Andrea della Robbia, una Madonna col Bambino della metà del quattrocento ed infine una pregevole tavola dai caratteri tardogotici del maestro di Montefloscoli raffigurante la Vergine con Santi e Profeti.

Nel centro storico, si trova il lago di Montelleri dove è possibile pescare, fare pic nic o concedersi un po' di relax.

Sul colle di Vespignano, raggiungibile con deviazione dalla provinciale che congiunge Vicchio a Borgo San Lorenzo, si trova la Casa di Giotto (tel. 055 8439225) che non si presenta come un museo ma come spazio di esperienza, di incontro e di produzione artistica  che si anima durante i fine settimana, in occasione di eventi o gite scolastiche. I sentieri dei pittori Giotto, Cimabue e Beato Angelico collegano piazza Giotto nel centro storico alla Casa di Giotto attraverso una viabilità secondaria di grande valore ambientale e storico-culturale, toccando le frazioni di Pesciola, Pilarciano, Vespignano, il ponte di Cimabue, il Ponte a Vicchio, il Museo di Arte Sacra e la Casa di Giotto e quella del Beato Angelico.

E come non ricordare che sulle pendici del Monte Giovi, a pochi chilometri da Vicchio, si trova Barbiana: la chiesa di S. Andrea, il piccolo cimitero, poche case vicine, altre sparse nei boschi e nei campi. Nel dicembre 1954 vi arrivò come priore don Lorenzo Milani. Per quasi tredici anni vivrà qui la propria esperienza di uomo, di sacerdote, di maestro, fino al giugno 1967 quando muore all'età di 44 anni. Le sue spoglie riposano nel piccolo cimitero. La salita alla chiesa di Barbiana è anche una piacevole passeggiata sull’anello 5 del SO.F.T. (Sorgenti di Firenze Trekking),  il sistema escursionistico del Mugello.

Per una gita a piedi, in city bike o mountain bike, da Vicchio si può raggiungere Borgo San Lorenzo, attraverso la pista ecoturistica, partendo dal Ponte a Vicchio, per un facile percorso adatto anche a simpatiche gite con i bambi.

 

Vicchio è raggiungibile anche col "treno di Dante", tratta ferroviaria di incredibile suggestione che attraversa l'Appennino Toscoromagnolo collegando Faenza a Firenze.