DOZZA - CODICE: TEDDZZ

Antico borgo medioevale, oggi giudicato fra i più belli d'Italia. Abitato fin dall'età del bronzo, il luogo fu prima assoggettato ai Galli, poi ai Romani. Ritornò a fiorire già prima del Mille. Furono i Bolognesi a cingerlo di mura, nel 1086 e circa due secoli dopo a costruire la rocchetta con il rivellino, a difesa dell'entrata del borgo. Il primo documento scritto che ci parla di un Castrum Ducie è del 1126. Per secoli fu oggetto di disputa, per la sua posizione strategica a dominio della Via Emilia. Rifiorì e trovò una certa stabilità con Caterina Sforza, signora di Imola e di Dozza, che ne riedificò la Rocca: potente, massiccia, eppure al tempo stesso ben armonizzata con il resto del borgo. Le alterne vicende politiche della regione si ripercossero anche sul dominio di Dozza e del castello, a lungo contesi dalle famiglie bolognesi Campeggi e Malvezzi. L'aspetto attuale della Rocca è il frutto delle trasformazioni in palazzo signorile, completata proprio dai Malvezzi nel 1594. I loro discendenti l'abitarono fino al 1960, anno in cui l'acquistò il Comune, all'estinzione dell'ultimo erede. Nelle cantine della Rocca è presente l'Enoteca Regionale dell'Emilia-Romagna. Si tratta di un'associazione che coinvolge oltre 200 produttori di vino, aceto balsamico e distillati, enti pubblici e consorzi di tutela.

 

Dozza è resa unica dai numerosi dipinti che ne abbelliscono le facciate delle case e ne conferiscono un aspetto piacevole. La Biennale del Muro Dipinto rappresenta la manifestazione di maggior rilievo di Dozza. Famosi artisti nazionali e internazionali eseguono opere permanenti sui muri delle case della piccola cittadina, conferendole la peculiare caratteristica di città dipinta. Si può, quindi, tranquillamente sostenere che l'abitato rappresenti un insieme armonico di arte e storia.